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Seychelles

Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata.

(Albert Einstein)​

E’ la natura la vera protagonista di uno degli ultimi viaggi che ho compiuto nell’Oceano Indiano, in compagnia di alcune colleghe, più esattamente nell’arcipelago delle Seychelles.

La prima impressione che ho avuto, atterrata all’aeroporto internazionale di Mahè, è stata quella di essere giunta in un paradiso terrestre, puro e incontaminato dove la natura regna sovrana e il paesaggio appare magico, quasi fiabesco, in qualsiasi momento della giornata: un vero e proprio Eden. Il verde dei rilievi, situati all’interno dell’isola, si contrappone al mare, i cui colori sfumano dal blu cobalto al verde smeraldo, che lambisce spiagge di sabbia bianca, ornate da rocce granitiche che si tuffano nelle acque cristalline. Spiagge quasi mai affollate, prive di ombrelloni e lettini, dove il riparo dal sole è offerto da grandi palme ricurve o dai maestosi alberi “Takamaka” o “Alloro Alessandrino”, le cui foglie tremano come carta solo al soffio della brezza.

Le Seychelles, sono un gruppo di 115 isole sparse nell’Oceano Indiano, meta ideale per trascorrere una magnifica vacanza, anche se le isole che i turisti di tutto il mondo, principalmente visitano sono 3: Mahè, Praslin e La Digue. A queste si aggiunge anche l’isoletta di Silhouette che ospita quasi per intero un hotel 5*, l’Hilton Labriz Resort.  Si ritiene che le isole, tutte di origine granitica, siano le vette di un enorme altopiano sommerso staccatosi dall’Africa 65 milioni di anni fa. E come un’arca di Noè, hanno trasportato nel tempo specie rarissime di piante, divenute qui endemiche, come ad esempio la palma del Coco-de-Mer, il seme più grande e pesante della terra (arriva a pesare anche 20 kg), dalla singolare forma che ricorda il bacino femminile, che si dice abbia proprietà afrodisiache. Questo seme cresce spontaneamente nella mitica Vallée de Mai, sull’Isola di Praslin, sito dichiarato Patrimonio mondiale dall’Unesco: si tratta della più piccola foresta preistorica rimasta sulla terra, che oggi conta più di 1.400 esemplari di questa pianta. 

Le Seychelles profumano di leggende piratesche: si narra infatti che furono la terra dei pirati bucanieri, che tra il ‘600 ed il ‘700, predarono le ricche navi mercantili portoghesi ed olandesi che solcavano l’Oceano Indiano. I corsari sequestrarono carichi di pietre preziose, argento e oro e successivamente nascosero i forzieri con i numerosi bottini, nelle isole dell’arcipelago.

Le isole Seychelles, furono anche di grande ispirazione per Ian Fleming, autore dei famosi romanzi e racconti di James Bond, che qui soggiornò nel 1958 e scrisse uno dei capitoli della saga di 007 (“Solo per i tuoi occhi”). Rimase talmente affascinato dalle isole che finì per nominare uno dei suoi personaggi, Milton Krest dopo aver degustato, durante il suo soggiorno, una bevanda tonica allo zenzero.

Le mie colleghe ed io, dopo una notte trascorsa all’Hilton Labriz Resort, a Silhouette, abbiamo pernottato una notte sull’isola di Mahé, la più grande, popolosa e montuosa dell’arcipelago.

Una spina dorsale di scoscese cime di granito corre lungo il centro di Mahé, attraversata da una rete di sentieri che aprono gli angoli segreti dell’isola, luogo ideale per gli amanti del trekking o della mountain bike. Alcuni sentieri, calpestati da generazioni di Mahélois, risalgono ai tempi dei primi coloni, altri furono battuti dai commercianti di spezie, che tra il 17° ed il 18° secolo vi piantarono Tè, cannella, chiodi di garofano e zenzero, che ancora oggi crescono selvatici sui pendii. Mentre gran parte della costa è stata sgomberata per l’agricoltura, a quote più elevate sopravvivono grandi tratti di foresta pluviale vergine dove, sciami di uccelli sfrecciano attraverso il fogliame, colorati pappagalli chiacchierano tra gli alberi e piante carnivore penzolano tra le palme coperte di muschio.

 A Mahè si trova la piccola capitale Victoria, visitabile a piedi, cittadina dal passato francese e britannico, evidente in alcuni dei suoi edifici come le due cattedrali, una anglicana e l’altra cattolica, e la torre dell’orologio, un “Big Ben” in miniatura che conserva un piccolo museo di storia naturale. Da non perdere, una visita al colorato mercato cittadino coperto, dove si possono trovare molti tipi di frutta, verdura e le rinomate spezie locali, ed il Giardino Botanico, ben tenuto, che ospita numerose varietà di piante endemiche oltre ad alcuni esemplari di Coco de Mer. Sull’isola di Mahé non mancano, poi, bellissime spiagge, degne di nota e ideali per una sosta, come ad esempio Anse Royale, Beau Vallon e Anse Soleil. Sebbene Mahé sia l’isola più grande, è ancora abbastanza piccola da esplorare con relativa facilità, sia in autobus che in auto.

Nei successivi tre giorni del viaggio, ci siamo spostate a La Digue:

la più piccola delle 3 isole, un vero proprio “gioiellino” dove il tempo sembra essersi fermato.

Qui non circolano auto e ci si può spostare solamente a piedi, in bicicletta o con i “local taxi”, altrimenti noti come carri trainati da buoi. Lungo la strada si incontrando, gli isolani in infradito, le donne in abiti floreali, gli scolari urlanti che sfrecciano in bicicletta, cani, galli e buoi che circolano in libertà. Qui si trova una delle baie più belle delle Seychelles: Anse Source D’Argent, caratterizzata da enormi massi di granito rosa che fanno da cornice ad un mare mozzafiato. Molti ritengono che La Digue riassuma l’essenza della vita delle isole, nelle Seychelles: qui lo sviluppo è stato ridotto al minimo e la vita si snoda ad un ritmo assonnato. C’è una sola strada, un solo villaggio ed il resto di La Digue è per lo più ammantano dalla foresta di vecchia crescita e circondato dalla costa vergine. E’ il luogo ideale per una perfetta fuga dal mondo esterno.

Prima di rientrare a Mahè e prendere il volo di rientro per l’Italia, abbiamo trascorso gli ultimi due giorni del nostro viaggio di lavoro, a Praslin, l’isola delle palme ‘Coco de Mer’.  Divisa in due da una catena di colline, in realtà l’isola è ben più nota per le spiagge paradisiache. Ne abbiamo visitate due, considerate tra le dieci spiagge più belle al mondo: Anse Lazio e Anse Georgette. Meravigliosa baia con acque turchesi la prima, spiaggia da cartolina a grandezza naturale la seconda, dove l’iridescenza dell’acqua ricorda la madreperla, nota ai viaggiatori per essere luogo di approdo delle tartarughe marine che qui depositano le loro uova.  

Una vacanza alle Seychelles è un viaggio non impegnativo, adatto a chi ama il mare, la natura, la tranquillità, crogiolando al sole in spiagge da sogno, ed è indicato a tutti: coppie, gruppi di amici e famiglie con bambini. Un viaggio alle Seychelles regala tradizione e divertimento, relax e cultura, paesaggi incantevoli e calorosa accoglienza: un vero tesoro, prezioso quanto quello dei pirati delle Seychelles.

Il mio consiglio?  .. “Island Hopping”: utilizzando voli interni o comodi traghetti, l’ideale è fare più tappe e fermarsi qualche giorno in ciascuna delle isole principali, per rendere più vario e mai monotono l’itinerario.

Allora che dite? Avete voglia di rilassarvi al sole, su spiagge morbide di sabbia bianca e tuffarvi in “piscine naturali” dove l’acqua ha tutte le sfumature del turchese? Volate dunque alle Seychelles, in questo arcipelago di isole di granito e di corallo nell’Oceano Indiano, dove la bellezza è pura questione di equilibrio. 

.. io ci ho lasciato il cuore!!

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